Il link inteso come collegamento tra due risorse è una delle caratteristiche fondamentali di internet; è una struttura complessa in cui un collegamento porta a un contenuto. L’eliminazione dei link non è minimamente ipotizzabile, in quanto darebbe vita a entità sconnesse che non forniscono un’esperienza completa agli utenti.
Link interni: come gestirli
I link continuano a essere un fattore importante per gli algoritmi di Google Search. L’attenzione dei SEO spesso si focalizza molto sui link esterni e poco sui link interni; i link esterni nella maggior parte dei casi hanno un costo mentre l’aggiunta/gestione dei link interni non comporta il pagamento di una tariffa e permette di averne il pieno controllo. È errato considerare i link interni utili soltanto alla navigazione e all’utilizzo delle keyword nel testo del link; essi, prima che dal punto di vista SEO, hanno una rilevanza sull’esperienza utente, in quanto permettono di ottimizzare e concludere il customer journey.
Link interni: alcune riflessioni
La maggior Parte degli URL non ha Backlink
I bot di Google Search richiedono pagine individuali e seguono i link che portano a esse. Un’ elevata percentuale di pagine scansionate è accessibile soltanto da link interni e non esterni. I punti di accesso a un sito web sono molteplici e il Crawler non entra soltanto dalla home page, quindi un buon sistema di linking interno permette al bot, in qualsiasi pagina esso si trovi, di potersi muovere liberamente e raggiungere il maggior numero possibile di pagine.
Directory di milioni pagine: come si comporta Google Search?
Ipotizziamo di condurre un’analisi SEO su un portale di Real Estate con 15.000 città (comuni+città di Italia e altri stati), 100 combinazioni possibili di immobili e 750.000 immobili (ipotizzando 50 immobili a città).
Elaborando tutte le possibili combinazioni di città+immobile+tipologia di immobile si raggiungono milioni di pagine, perché a ogni combinazione ne corrisponde una. I motori di ricerca, cercando soltanto sui link esterni (backlink), non riuscirebbero mai ad analizzarle tutte, se lo fanno è grazie a una corretta gestione di Architettura Informativa (AI) e Linking Interno (IL).
I link esterni aumentano la fiducia di Google Search nei confronti del dominio: più Google dà fiducia ai link esterni (link profile) più si fiderà dei link interni. Per tale ragione i due tipi di link devono essere considerati con estrema importanza. Anche i link interni forniscono Linkjuice; l’unica cosa che non possono aumentare è il numero di domini che linkano al sito web.
Linking interno: quanto conta la tipologia di link/anchor?
Durante le analisi di internal linking uno step da compiere è proprio la scelta di:
- Tipologia di link: può essere un testo o un’immagine
- Posizione del link: nel main content, dopo il contenuto, in sidebar o nella footer bar sticky
- Modalità di visualizzazione del link: dipende dalla posizione, dalla scelta del font e dal colore utilizzato. É consigliabile posizionare il link nella parte alta del testo, poiché gli utenti molto spesso non leggono l’intero contenuto, scegliere font e colore diversi da quelli del testo della pagina
- Tipologia di anchor text da utilizzare: keyword forte o navigazionale oppure URL della pagina di atterraggio
- Parole o frasi prima e dopo il link
- Contestualizzazione del link e correlazione tra testo che ospita il link e pagina di atterraggio
- Pertinenza del link rispetto all’ intera pagina
In un e-commerce è buona regola creare un linking interno forte tra le categorie-figlie e le categorie-madri, quindi aggiungere sistemi di linking (come ad esempio slider) all’interno delle categorie-madri (con autorevolezza maggiore) in modo che spingano le categorie-figlie.
Al variare della tipologia di link cambia il peso SEO che stiamo dando alla pagina di destinazione. Un link posizionato nel main content con anchor text, avrà un peso molto forte mentre un link posizionato in sidebar (o in generale in boilerplate position) avrà un peso minore.
L’importanza e la forza di un link interno non dipendono soltanto dalla posizione e dall’anchor ma anche da altri fattori come “la probabilità che quel link venga cliccato dall’utente” (si tratta di un brevetto di Google di alcuni anni fa).
In generale non ci sono regole stabilite ma quando si aggiungono link interni o si pianifica una strategia per farlo, bisogna pensare all’utente e all’utilità che ne può trarre. Bisogna chiedersi se chi arriva sul proprio sito, cliccando su un determinato link, possa ottenere informazioni utili per soddisfare in pieno il suo intento di ricerca. Nel caso in cui la risposta fosse affermativa, si potrà procedere con l’aggiunta del link.
Link interni: Bilanciamento e Do-Follow Vs No-Follow
Durante gli step di un’analisi di linking interno si deve controllare il bilanciamento del numero dei link tra tutte le sezioni del sito web. Non devono verificarsi degli squilibri evidenti tra una sezione e l’altra o la presenza di rami dell’architettura informativa con una percentuale molto bassa di link interni (o che provengono soltanto da footer e main-menu).
Questo non significa che tutte le aree devono avere lo stesso numero di link interni ma che il numero di link deve essere proporzionale al valore che noi diamo all’area; la home page deve ricevere un numero di link interni maggiore rispetto a una scheda prodotto o categoria prodotto.
In fase di progettazione dell’architettura informativa (AI) è buona regola porre l’attenzione anche su come si potrebbero sfruttare i link interni per aumentare l’autorevolezza di una sezione. L’AI serve per organizzare i contenuti e renderli più fruibili all’utente nel minor tempo possibile e senza errori, proponendo link di approfondimento per soddisfare il suo intento.
Una buona AI potrebbe avere l’obiettivo di guidare l’utente dal “Generale al Particolare” ed è qui che entra in gioco un buon sistema di linking interno.
È importante ricordarsi che il concetto di keyword si sta evolvendo in “User Intent”, che a volte non può essere soddisfatto soltanto con un singolo articolo; per questo motivo una buona AI può aiutare a soddisfare l’ user-intent.
Come per i link esterni, anche per quelli interni si pone l’attenzione sull’attributo dofollow e nofollow. Il nofollow è un valore assegnato all’attributo rel di un link; per l’utente non cambia nulla, in quanto il link è sempre cliccabile, ma per sito web non è così. Nella guida di Google viene spiegato che chi sceglie di utilizzare tale attributo indica in modo chiaro agli spider di Google Search di non seguire il link, quindi non ottiene nessun valore SEO e non riceve autorevolezza, o meglio, non ne riceve tanta quanta un link dofollow. Quest’ultimo è l’opposto del link nofollow e non ha bisogno di essere esplicitato poiché all’interno degli editor WYSIWYG dei CMS, se non viene aggiunto l’attributo nofollow sui link, automaticamente vengono identificati come dofollow e quindi comunicano al motore di ricerca che devono essere seguiti.
Per la pianificazione di una strategia di linking interno ottimale si deve prevedere anche la gestione dei link dofollow e nofollow, perché se si aggiunge a tutti i link il dofollow si corre il rischio di disperdere PageRank interno. I link a pagine puramente informazionali come, ad esempio, le cookie-policy law o più in generale link a pagine che, a livello di business, non sono rilevanti, dovranno avere il nofollow.
Suggerimenti
Durante l’analisi di linking interno si consiglia di isolare i link provenienti da:
- main menu
- footer menu
- sidebar
- altre posizioni boilerplate
Inoltre, è fondamentale aggiungere un cluster per ogni link, possibilmente corrispondente a un ramo della struttura del sito (home, singolo prodotto, categoria X etc), utilizzando il seguente schema di colonne su Excel:
- URL From
- Cluster URL From
- URL To
- Cluster URL To
- Menù (per i link che provengono da menu)
Avendo i cluster, otteniamo un dato aggregato più semplice da elaborare. Ad esempio, in tabelle pivot o su tool di data visualization come Raw Graphs, per citarne uno gratuito e di semplice utilizzo.
Per individuare i link provenienti dal menù, si può utilizzare Screaming Frog impostando gli Xpath ed elaborando il dato con Excel (vedere la documentazione ufficiale qui) A volte può succedere che gli unici link interni siano quelli provenienti dai menu (top menu e footer menu), in questo caso (salvo problematiche JS) si può fornire la creazione di template di pagina, indicando per ogni template come gestire i link interni e quali aggiungere. Esempio:
- Template di pagina “Home”: aggiungere uno slider con i link alle categorie di prodotto; aggiungere uno slider con i link alle categorie del blog
- Template di pagina “Categoria Prodotto”: aggiungere un sistema di link alle sotto categorie di prodotto