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Voice Search: come funziona l’ottimizzazione per le ricerche vocali

Camilla Varrella

In un’estate calda come quella che stiamo vivendo, in cui l’emergenza climatica si è fatta sentire in maniera preponderante, la domanda che probabilmente abbiamo posto più spesso ai nostri smartphone è stata: “Quanti gradi ci sono oggi?”.

Domanda a cui gli assistenti virtuali Siri, Bixby o Google hanno saputo rispondere prontamente, dopo aver interpretato la nostra  richiesta, identificato l’intento di ricerca e interrogato la Rete al fine di fornirci un risultato pertinente veicolato in modalità vocale, tant’è che è possibile portare avanti con essi quasi un vero dialogo. 

Questa modalità di ricerca si chiama Voice Search ed è possibile usufruirne grazie al riconoscimento vocale collegato alla Rete, di cui sono dotati ormai tutti i dispositivi elettronici, dallo smartwatch ad alcuni modelli di frigorifero… smart anch’essi. 

La ricerca vocale sfrutta la Voice Technology, un sistema che permette l’interazione tra uomo e macchina attraverso la voce, ossia attraverso un’interfaccia più naturale e semplice.

L’interazione inizia con una “wake up word” (“Ok Google”, “Hey Siri” ecc.) e procede con una ricerca generica, un comando vocale (come “Siri, imposta il risparmio energetico”) o con l’invocazione di un’applicazione vocale, che può essere esplicita se viene specificato il nome dell’applicazione o, in caso contrario, implicita. Le risposte possono avere una componente vocale e visuale in base alle capability del device in uso. 

La Voice Technology coinvolge: il dispositivo, la speech recogntion (sistema attraverso il quale la macchina comprende il parlato dell’utente), le voice app, il machine learning e l’Intelligenza Artificiale (in cui rientrano il Natural Language Processing, il Natural Language Understanding e la Sintesi Vocale).

Mentre nella ricerca tramite tastiera è l’utente a selezionare il risultato, nella Voice Search è l’AI a scegliere ciò che potrebbe soddisfare l’esigenza dell’utente, di conseguenza non è possibile effettuare analisi in termini di click e visualizzazioni. 

I campi di applicazione della Voice Search sono:

  • sistemi di prenotazione
  • customer service
  • analisi dei dati
  • consultazione calendari
  • sistemi per ipovedenti
  • gaiming
  • voice commerce
  • liste intelligenti

Secondo Google stesso, il 20% delle ricerche effettuate da mobile avvengono tramite la voce: il 40% sono di adulti e ben il 55% di giovani; si tratterebbe di percentuali che sono destinate a crescere per la rapidità e la praticità, specialmente quando si è alla guida o in cucina, della Voice Search.

Sicché, è diventato fondamentale ottimizzare i propri indirizzi web per posizionarsi nei cosiddetti VERSO, Vocal Engine Result Search Output, ossia i risultati prodotti dai dispositivi di Voice Search, l’equivalente delle SERP per i risultati tradizionali. 

Voice Search Optimization

Con la Voice Search per posizionare il proprio dominio e le relative pagine al meglio sui motori di ricerca, bisogna:

  • potenziare la velocità di caricamento del sito
  • elaborare i contenuti affinché rispondano in modo preciso e sintetico alle richieste degli utenti, che solitamente iniziano con: “Who”, “What”, “Why”, “When” o “Where”
  • familiarizzare con lo schema markup, un componente aggiuntivo HTML che permette ai motori di ricerca di comprendere il contesto dei contenuti del proprio dominio. In particolare la proprietà “speakable” su cui Google scrive: La proprietà speakable di schema.org identifica le sezioni all’interno di un articolo o una pagina web che sono più adatte per la riproduzione audio usando la sintesi vocale (TTS). L’aggiunta di markup consente ai motori di ricerca e ad altre applicazioni di identificare i contenuti da leggere ad alta voce sui dispositivi abilitati per l’Assistente Google tramite sintesi vocale.”
  • non sottovalutare l’ottimizzazione per dispositivi mobile

Inoltre, mobile e locale vanno di pari passo, perché le persone tendono a eseguire query locali in movimento proprio grazie alla Voice Search. 

Ad esempio, durante una passeggiata estiva, lungo le stradine di una qualsiasi delle nostre località balneari, è possibile chiedere a Google: “Qual è la migliore gelateria della zona?” e ottenere una risposta precisa e immediata. 

Voice Search e Local SEO

Le attività locali sono state decisamente agevolate dall’avvento della Voice Search ma per sfruttare al meglio questo vantaggio devono migliorare i propri siti web. 

È importante:

  • tenere aggiornati indirizzo, numero di telefono e orari di apertura sul proprio indirizzo web e su Google My Business
  • assicurarsi che le indicazioni relative alla posizione fisica dell’attività e le mappe dei siti XML siano leggibili dai visitatori e dai motori di ricerca 
  • avere una sezione FAQ corposa
  • incentivare le recensioni 

Come si è evoluta la ricerca vocale

La Voice Search nel tempo è diventata sempre più precisa. Oggi è possibile chiedere a Google di correggere un risultato, specificando il significato di una parola, oppure di ricevere informazioni aggiuntive su una ricerca fatta precedentemente. Ad esempio, se chiediamo “Cos’è uno strudel?” e poi “Come lo si prepara?”, Google capirà che ci stiamo riferendo alla ricerca precedente. 

Il contesto è la chiave di interpretazione e la Voice Search è in grado, grazie soprattutto al machine learning, di estrapolarlo e di tenerne conto nel momento in cui elabora i risultati.

L’update Google Bert, ha sicuramente favorito la ricerca vocale, poiché analizza in maniera approfondita il linguaggio umano; elabora l’utilizzo che le persone fanno dei concetti, la semantica e le sfumature delle parole che prima non venivano prese in considerazione. In questo modo, riesce a proporre un risultato rilevante e pertinente rispetto alle richieste degli utenti.

Il futuro della Voice Search

Oggi siamo nell’epoca dell’oralità terziaria teorizzata dal sociologo Derrick De Kerckhove, il quale porta avanti il lavoro del filosofo Walter Ong che in “Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola” scriveva dell’oralità secondaria riferendosi a tecnologie come la radio, il telefono e la televisione. Secondo Ong l’era elettronica è segnata da un’oralità di ritorno, diversa da quella primaria antecedente alla scrittura, ma che comunque riporta gli uomini “nel mondo del suono, della simultaneità temporale, dell’estroversione”.

De Kerckhove definisce oralità terziaria, “quella dei sistemi multimediali, della realtà virtuale e della rete. È una oralità elettronica, come la seconda, ma diversamente da quella si fonda sulla simulazione della sensorialità, piuttosto che sulla sua trasmissione”. 

Questa simulazione della sensorialità è evidente nella Voice Search anche se siamo ancora lontani dai film e dai romanzi di fantascienza.

Considerata la mole di ricerche vocali che vengono effettuate quotidianamente, però, è chiaro che la sperimentazione andrà avanti e magari un giorno, entrando in casa, potremmo dire: “Hal, cerca la migliore saracinesca sul mercato per il garage e ordinala!”.