La link building è quell’attività che permette a un sito di diventare autorevole grazie a citazioni (link) provenienti da siti che hanno una buona domain authority e che trattano argomenti che rientrano nello stesso contesto del sito in questione.
Il concetto di contesto è diverso dal concetto di topic.
Il topic è l’argomento principale di un sito o di una pagina web. Se prendiamo in considerazione il sito GialloZafferano, il topic principale è sicuramente “cucina”.
Il contesto, invece, corrisponde a un insieme di argomenti correlati e parole chiave di ricerca che ricoprono un determinato argomento. Se GialloZafferano volesse spingere un contenuto sui “ravioli cinesi” sarebbe meglio che i backlink provenissero da pagine che non parlino solo di “cucina” ma di “cucina cinese” o “cucina orientale”.
Google può catalogare i siti web e suddividerli in topic di riferimento. In questo modo riesce a distinguere i link rilevanti da quelli che non lo sono.
Un sito web non in topic con il sito che sta linkando trasferirà una quantità di link juice inferiore rispetto a un sito, magari meno autorevole, ma che tratta gli stessi temi.
Il backlink ideale è quello che si riceve da una pagina che approfondisce lo stesso argomento della nostra o che almeno rientra nello stesso contesto.
Per portare avanti una campagna di link building che risulti efficace è necessario avere una strategia da seguire. Prima però bisogna analizzare il proprio link profile e quello dei competitor. Tali analisi sono importanti per stabilire la velocità di acquisizione dei link, la qualità dei link da acquisire, quali testate scegliere (siti verticali o generalisti) e con quale domain authority. Insomma, servono a definire la modalità operativa, le potenzialità e i limiti oltre i quali è meglio non spingersi.
Come tracciare un profilo backlink
Per definire un profilo backlink bisogna identificare:
- la percentuale di branded link
- la percentuale di link che impiegano ancore esatte
- la percentuale di link sitewide
- il numero di referring domain
- il numero di referring page
Altre considerazioni da fare riguardano:
- la percentuale di link inseriti all’interno di pagine che trattano i nostri stessi temi
- la percentuale di link inseriti all’interno di pagine che non trattano i nostri stessi temi
- il raggruppamento dei link in base alla qualità del sito sorgente
- la percentuale di scambio link
- la percentuale di link provenienti da siti in altre lingue
Oltre a tener conto dei fattori sopraelencati è importante considerare che l’attendibilità di un profilo backlink dipende anche dal settore in cui rientra il sito che stiamo analizzando. Ogni settore ha un ipotetico modello di profilo backlink, per cui stabilire se un profilo sia credibile o meno non è un’attività immediata.
La prima verifica da fare consiste nello stabilire se c’è un equilibrio tra le varie tipologie di link in entrata. I criteri da considerare sono:
- i branded link in percentuale devono essere di più rispetto a quelli con anchor text esatti (i quali sarebbe meglio corrispondessero all’1-2%)
- gli anchor text devono variare
- i domini da cui provengono i link devono essere su indirizzi IP diversi
- il numero di link sitewide (ossia quelli presenti in zone del sito che si replicano, come il footer e la sidebar) deve essere irrisorio
- i link devono provenire da pagine che parlano di argomenti in linea con quelli della pagina di atterraggio
Affinché un profilo backlink risulti il più naturale possibile, il criterio più importante da valutare è il primo: deve esserci un equilibrio tra ancore branded e ancore esatte. Questo perché quando qualcuno linka spontaneamente un dominio, lo fa utilizzando come ancora il nome del sito, il nome del brand o direttamente l’url della pagina.
Branded link e link manipolativi
Un branded link serve a tessere relazioni tra siti che trattano gli stessi argomenti e permette a Google di capire quali sono i siti più autorevoli in un determinato settore. Quindi, se non si ricevono branded link, per Google non si è autorevoli e non si meritano link cosiddetti “manipolativi” con exact match.
Senza branded link non è possibile fare una campagna di link building credibile, naturale e trasparente.
L’ideale sarebbe avere il 30% di link con branded anchor text e il 70% di link con anchor text diverse. Le ancore devono essere varie perché se a linkarci sono migliaia di siti è improbabile che utilizzino tutti le stesse ancore.
L’equilibrio tra ancore branded e ancore manipolative, come si è visto, è fondamentale per non incorrere in penalizzazioni, ma non è sufficiente.
Un altro aspetto da ponderare è quello del numero di domini di riferimento.
Referring domain e referring page
Il numero di referring domain corrisponde al numero di siti che hanno citato l’indirizzo web in analisi. Ogni dominio di riferimento potrebbe presentare più di una pagina che linka tale sito.
L’insieme delle pagine che contengono citazioni all’indirizzo web considerato prende il nome di referring pages. Il novero di referring pages non dovrebbe mai essere troppo alto, perché lo scopo è farsi citare dal maggior numero di persone e non dalle stesse tante volte.
Ogni referring domain corrisponde a una persona/entità che consiglia il sito analizzato ai suoi utenti. C’è però il rischio che dietro più referring domani ci sia la stessa persona: è il caso dei siti PBN (Private Blog Network). I siti che vengono linkati da PBN rischiano di essere penalizzati. Pertanto, bisogna assicurasi che ciò non accada, controllando gli indirizzi IP dei server web che ospitano i diversi referring domain.
Sulla base di quanto scritto, risulta chiaro che fare link building non è semplice. Sono tanti gli elementi da analizzare, affinché ci sia un equilibrio tale da non indurre il motore di ricerca a sospettare dell’attività e ad applicare una penalizzazione.
In Bytek per fare link building ci avvaliamo di Relevanty AI, un tool proprietario che permette di fare link strategy end-to-end. Difatti, partendo dalle fasi di analisi del proprio link profile e di quello dei competitor, è possibile implementare una campagna di link acquisition di qualità, variegata e compliant con le norme dei motori di ricerca stessi, usufruendo di un network di oltre 10.000 editori selezionati in tutto il mondo.